A pag. 54 del verbale di dichiarazione del secondo dissesto della città di Caserta, approvato qualche giorno fa, il sindaco Marino ha osato dire che ex amministratori, che oggi starebbero in Speranza, avrebbero delle responsabilità sui debiti relativamente al rapporto contrattuale con la SACE (che gestiva all’epoca il contratto di igiene urbana): Ecco le sue parole: “…non capisco perché dobbiamo fargli un danno economico a chi ha dipendenti, abbiamo ancora più di 180 dipendenti che ancora non hanno preso il TFR quando nel 1997 fu firmato un contratto straordinariamente sbagliato con la SACE. Da un contratto sbagliato da soggetti che oggi stanno in Speranza, oggi noi ci portiamo 44 milioni di debiti SACE e lì ci stanno 180 dipendenti che ancora non hanno preso il TFR, sta gente che c’ha famiglia, operai, non imprese ricchezze, che ancora non hanno preso il TFR, e noi stiamo a discutere se gli diamo il 30 o il 40? Io gli dovrei dare il 100 se fosse il TFR, perché il TFR sono dipendenti, ed il dipendente merita di prendere il 100!” Il sig. Marino soffre evidentemente di una strumentale forma di amnesia politica e allora è il caso di ricordargli la sentenza della Corte dei Conti che, sulla vicenda SACE, ha condannato amichetti di Marino ordinando al Comune di Caserta di recuperare il maltolto per ben € 8.596.000,00. Incominci l’Amministrazione Comunale, qualora non l’avesse già fatto, a recuperare i primi 8,5 milioni di euro a chi è stato già condannato dalla magistratura e chiarisca ai casertani perché ancora, a distanza di tanto tempo non si sia eventualmente provveduto. Ricordo al Sindaco, all’Assessore alle Finanze e al Collegio dei Revisori che il 12 marzo 2019 gli 8.596.000,00 di euro andranno in prescrizione. Giuseppe Messina – già assessore all’ambiente del Comune di Caserta (anni 1993-1997) Ecco uno stralcio della sentenza (…) nel giudizio di responsabilità iscritto al n. 35758 del Registro di Segreteria e promosso dall’Ufficio del Procuratore Regionale nei confronti di ASCIONE Vincenzo, BULZONI Aldo, CACCAVALE Giuseppe, CUNDARI Francesco, DEL GAUDIO Pio, DELLA PERUTA Pietro, DI VECE Gerardo, FALCO Luigi, FERRANTE Giuseppe, GENTILE Lorenzo, IOVINO Marcello, LOMBARDI Giovanni, MACCAURO Giuseppe, MARIANO Bruno, MARINO Carlo, MESSINA Giuseppe, MESSORE Alfredo, PRATILLO Pasquale, ROMANO Attilio, SIBILLO Ferdinando e TRONCO Catello; REPUBBLICA ITALANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE REGIONALE PER LA CAMPANIA Composta dai Magistrati: Enrico GUSTAPANE Presidente Federico LUPONE Consigliere Relatore Tommaso VICIGLIONE Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA (…) …. Ciò posto, è di tutta evidenza la sussistenza del danno, etiologicamente connesso alla condotta gravemente omissiva del Sindaco, dell’Assessore alla ecologia e del Dirigente del settore ecologia, in carica negli anni in contestazione, che non si sono mai attivati per regolarizzare, sotto l’aspetto contrattuale, il servizio in esame; dovendosi, peraltro, considerare che il perdurare della inerzia dell’Amministrazione risulta anche dalla “denuncia” inoltrata dall’Assessore alla ecologia MESSINA al Difensore Civico in data 28.11.1997…. SENTENZA nel giudizio di responsabilità iscritto al n. 35758 del Registro di Segreteria e promosso dall’Ufficio del Procuratore Regionale nei confronti di ASCIONE Vincenzo, BULZONI Aldo, CACCAVALE Giuseppe, CUNDARI Francesco, DEL GAUDIO Pio, DELLA PERUTA Pietro, DI VECE Gerardo, FALCO Luigi, FERRANTE Giuseppe, GENTILE Lorenzo, IOVINO Marcello, LOMBARDI Giovanni, MACCAURO Giuseppe, MARIANO Bruno, MARINO Carlo, MESSINA Giuseppe, MESSORE Alfredo, PRATILLO Pasquale, ROMANO Attilio, SIBILLO Ferdinando e TRONCO Catello…. CONDANNA • DI VECE Gerardo, € 57.500,00 + 2.007.500,00 = € 2.065.000,00 • FALCO Luigi, € 15.000,00 + 20.000,00 + 1.056.000,00= € 1.091.000,00 • MACCAURO Giuseppe, € 60.000,00 + 999.500,00 = € 1.055.500,00 • MESSORE Alfredo € 57.500 + 60.000,00 + 3.637.000,00 = € 3.754.500,00 • ROMANO Attilio € 630.000,00 Totale € 8.596.000,00 al pagamento, in favore del Comune di Caserta, degli importi a ciascuno addebitati in parte motiva, compresa rivalutazione monetaria, oltre interessi legali dalla data di pubblicazione della presente sentenza e spese processuali… La particolare gravità dei fatti accertati induce il Collegio a non procedere ad alcuna “riduzione” ai sensi dell’art. 52, secondo comma, r.d. 12.7.1934 n. 1214; dovendosi, invece, ribadire l’assoluta e inescusabile negligenza o superficialità dei convenuti che, nello svolgimento delle rispettive funzioni, non potevano non essere più che consapevoli delle problematiche che andavano delineandosi nell’ambito del servizio di “igiene urbana” gestito dalla SACE (…) dichiarando la compensazione di ogni spesa attinente al presente giudizio … Così deciso, in Napoli, nelle Camere di Consiglio in data 18.11.2008, 27.1.2009 e 12.3.2009.