Secondo i dati Unhcr, tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2017 sono sbarcate in Italia 119.247 persone. Un dato in netta diminuzione rispetto al 2016, quando arrivarono 181.436 persone (-34%). Il Centro studi Idos stima che nel 2017 250mila italiani (285mila nel 2016) italiani hanno lasciato il loro Paese di nascita. Nel dopoguerra erano 300mila. Ad andarsene sono soprattutto laureati e dottorandi in cerca di migliori condizioni lavorative: i “migranti economici” dell’Italia. Secondo i dati ISTAT complessivamente nel 2017 la popolazione diminuisce di 105.472 unità rispetto all’anno precedente. Il calo complessivo è determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (202.884 residenti in meno), mentre la popolazione straniera aumenta di appena 97.412 unità. Questo il bilancio finale della popolazione in Italia nel 2017: Emigrati economici italiani -250.000 + 118.247 immigrati sbarcati calo demografico - 105.472 = Saldo finale - 237.225 Questi i numeri. Incontestabili anche dagli analfabeti presenti in massa nel parlamento italiano. Facciamo allora un solo piccolo esempio. Scuola e insegnanti 237.225 abitanti in meno : 25 studenti (numero medio di una classe) = 9.489 classi in meno nei prossimi anni, ovvero 142.335 posti di lavoro in meno, limitatamente ai soli insegnanti, senza considerare l’indotto. Questo solo per la scuola. Vogliamo invece riflettere sulla ricchezza già lasciata sfuggire a causa del bilancio demografico? Vogliamo parlare del danno al sistema sociale, previdenziale, assistenziale, ecc.? Allora la domanda è: ma Salvini e gli altri demagoghi del niente, compreso Minniti, il PD e gli altri cosiddetti governanti, come pensano di costruire il futuro di questo Paese? Italia in cui la corruzione, le mafie, il cinismo, l'arroganza e l'ignoranza la fanno da padrona. Dove la giustizia non funziona e non ci sono punizioni per chi sbaglia come non ci sono premi per chi merita. “Un Paese così, ci ricorda Piero Angela, non può funzionare” e i segnali che arrivano da questo governo non vanno nella direzione di soddisfare i bisogni del Paese e assicurarne il futuro. E' un fatto non un'opinione.