Gli intellettuali così come i tecnici, con i loro studi e analisi tecniche e scientifiche devono servire per supportare il lavoro dei politici e aiutarli a fare le scelte più giuste e convenienti per il futuro di un Paese. Ora se, ad esempio, 10 - 4 fa 6 la politica, i giornali non dovrebbero discettare attorno al risultato poiché 10 - 4 farà 6. Sempre e comunque. Per il Tav, invece quello che accade in questi ultimissimi giorni è a dir poco paradossale quanto surreale. I giornali in tutto questo apparente caos fanno da violino di spalla a Si Tav in un crescendo rossiniano. Così la relazione di una commissione di livello internazionale che ha inequivocabilmente sentenziato che il Tav non ha alcun senso e convenienza, ecco che, piano piano l'atto si allontana dallo sguardo dei politici e dei Soloni di turno, per diventare prima nebulosa, poi discutibile, infine inutile. Quello che conta invece è quello che dicono gli industriali, il popolo (addirittura), i politici, i cosiddetti tecnici de "noantri". Che c'entra la ragione, che c'entrano gli studi, le analisi, ecc.? L'irrazionale prende il sopravvento che diventa verità provata e ovvietà; e guai, guai a dire che non è così. La "civiltà" del ventre in Italia ha vinto sempre in questo miserrimo Paese.