Un esempio? Venezia, il Mose e il Veneto Non ci vuole molto per capire e immaginarsi come potrebbe essere gestito e diventare il Paese se gli italiani decidessero di affidarlo alla Lega e alla destra. Basti guardare alla più bella città del mondo e a quello che i suoi governanti hanno fatto finora. Sono circa 30 anni che Lega e destra governano il Veneto e la città più bella e importante del mondo, patrimonio dell'umanità: Venezia. Dalla sintesi dei fatti sulla gestione e "realizzazione" del MOSE rilevabile sulla stampa e a i risultati ottenuti, appare in modo clamoroso e grave con chi il Paese ha a che fare e cosa ci potremmo aspettare da Salvini & C. Ora la questione però è un’altra. “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata" scriveva Tito Livio nelle sue Storie (Tito Livio, Storie, XXI, 7, 1). Affidarsi al Mose per risolvere le inondazioni su Venezia è una pia, imperdonabile e colpevole illusione e ha per il governo Conte l’evidente obiettivo di spostare più in là nel tempo la questione. Ma i tempi storici dell’uomo mal si coniugano con i tempi biologici della natura e un’altra alluvione potrebbe devastare definitivamente Venezia e sottrarla a tutta l’umanità anche domani. L’umanità, ecco la parola chiave. E’ pensabile che questa classe politica nel suo complesso, questi decisori politici e questa classe di imprenditori (prenditori) sono in grado di affrontare e risolvere una questione così gigantesca? Poniamoci una domanda: “Ma Venezia di chi è?”. Può sembrare una provocazione o una sciocchezza ma la questione è molto più seria e drammatica di quella che appare. Venezia è italiana ma non è degli italiani; essa appartiene a tutta l'umanità. E’ ipotizzabile pensare allora che la risoluzione (se esiste) del destino di Venezia possa essere affidata a un organismo internazionale? Ad esempio l’Unesco? Oppure ci dobbiamo già abituare all’idea che butteremo centinaia di milioni per darle ai veneziani e poi programmare una visita alla copia di Venezia a Las Vegas?