Domanda facile facile. Se lo Stato dà oggi un miliardo di euro ai cittadini di Venezia e, visto l'evoluzione del clima, mettiamo tra un mese o sei o 12, ecc. la città verrà di nuovo inondata e il sindaco in poche ore (come ha fatto adesso) dichiara che ci sono danni per un altro miliardo, lo Stato (ovvero noi) che fa? E' questa la soluzione? Intanto l'Unesco ha dichiarato, senza giri di parole che, a causa dei cambiamenti climatici, del dissesto idrogeologico e della gestione del territorio di questo giulivo Paese, ci sono almeno altri 12 siti (tra cui Ferrara, Ravenna, Aquileia, le Ville Palladiane, Ercolano, ecc.) in pericolo di distruzione, mentre diverse università di prestigio internazionale, hanno ipotizzato che detti siti entro il 2100 saranno sommersi dalle acque o andranno distrutti dai cambiamenti climatici. Forse la mancanza di una strategia e norme di difesa seria del territorio dal rischio idrogeologico e la pervicace idea dei contributi a pioggia stanno facendo affondare Venezia e il resto del territorio? Però c'è da pensare che, visto che la cosa, in termini di consenso politico, finora ha sempre funzionato, perchè cambiare? Quando l smetteremo di vivere questo eterno presente che ci sta portando alla rovina? Abbiamo motivo di essere minimamente ottimisti?