Siamo (il Mezzogiorno) ben piantati agli ultimi posti nelle classifiche nazionali. Abbiamo voglia a dire che quando avevamo Archimede a Trento e, in genere, al Nord avevano la clava. La verità è che noi meridionali non riusciamo ad esprime una classe dirigente minimamente decente. Non riusciamo a utilizzare i fondi europei per carenza di idee e di progetti e ci strappiamo le vesti perché i Savoia ci hanno tolto il futuro. Viva i Borbone? Se così fosse, mi chiedo come mai quel regno di Bengodi non l'ha avuta vinta sui piemontesi. E' tempo di guardare avanti e di capire bene il futuro da che parte sta. Si perché il confronto non sta tra noi e il Nord ma tra noi e un futuro economicamente ed ecologicamente sostenibile. Su questa base di idee e valori occorre che ci sforziamo di selezionare decisori (politici e imprenditoriali) che questi valori li sostengono e li concretizzano nel fare. Non è facile tutto questo perché registriamo una debolezza culturale grave e, certamente, non possiamo aggrapparci alla speranza come sentimento di attesa disarmata. Motivi per essere ottimisti? Pochi. Forse ci dovremmo concentrare nel costruire o aiutare a sostenere progetti di lavoro e di vita che siano compatibili col futuro e con i grandi problemi di domani che sono già presenti: biodiversità, cambiamenti climatici e intelligenza artificiale. Nel perimetro di questi temi dobbiamo ragionare e fare ciascuno nella propria comunità locale. Vi è in ultimo da dire che tale posizione trova forza nella consapevolezza che la globalizzazione, la finanza e l'oligarchia hanno di fatto preso il sopravvento su tutto e se l'Italia è giustamente considerato poco più di un condominio nell'ambito mondiale e che ha perso ogni possibilità d'incidere, figurarsi una città come Caserta o un'isola come la Sicilia. Il mondo non saremo certamente noi a salvarlo ma sicuramente possiamo contribuire a rendere migliore la vita di chi sta vicino o accanto a noi senza alcuna aspettativa ma con la consapevolezza che sol agendo localmente e pensando globalmente possiamo contribuire al quel necessario cambiamento.