Qualche politico "de noantri", con scarsa conoscenza della storia ma certamente pieno di titoli letti distrattamente sui social o Google (giusto per farsi una fugace ide), ha dichiarato che il Ricovery fund è come un nuovo Piano Marshall realizzato dagli Usa per la ricostruzione dell'Europa - dicono - ma di fatto, per piegare il continente agli interessi economi americani (tornerò sull'argomento). Il Recovery Fund, invece, è lo strumento individuato dalla Commissione europea per rilanciare le economie dei Paesi membri dopo la crisi causata dall'epidemia di coronavirus. Prima differenza. Seconda differenza. Gli americani in Italia spesero nei quattro anni dell'intervento del Piano Marshall (1948-1951) un miliardo e 204 milioni di dollari, pari a circa 40 miliardi di euro, se rapportati all'attualità. L'Europa, la nostra casa, ha destinato all'Italia la cifra più alta, ben 209 miliardi, ovvero oltre 5 volte il Piano Marshall. Superata quindi questa sciocchezza degli aiuti americani del dopoguerra, appare del tutto chiaro perché una parte della politica italiana contesta ovunque e comunque il Presidente del Consiglio. Il problema è quello di voler stare a tavola per spartire la torta, la più grande torta della storia d'Italia. Perché “sarebbe offensivo pensare” che “ci accontentino dando qualche prebenda”, dice Renzi. Costui dimentica (si fa per dire) due cose: La prima. Il 13 ottobre scorso è stato il Parlamento (col voto di Italia Viva) ad approvare le Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza". La seconda. Quando governava Renzi propose ben oltre 150 commissari (esterni alla P.A.) per governare gli investimenti pubblici. La coerenza e la correttezza non appartengono a quelle persone che hanno come unico scopo il potere per il potere. Non paga e i tempi del PSDI di Tanassi, sono definitivamente tramontati e cancellati.