Il disegno di legge Zan, che prende il nome dal suo creatore, il deputato del PD Alessandro Zan, prevede l'inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano di modificare il Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omofobia. Secondo la Segreteria di Stato violerebbe «l’accordo di revisione del Concordato». L’intervento del Vaticano sul governo italiano per il Ddl Zan è «un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati». Nella nota consegnata si evidenzia che «alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato». Tra le questioni sollevate c’è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la «libertà di pensiero» dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell’espressione delle proprie idee. «Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni», scrive la Santa Sede al governo italiano. In altri termini si potrebbe dire: i soldi dello Stato italiano ce li prendiamo, per il resto sono fatti de "noantri". Credo che sia arrivato il momento di liberare la nostra Costituzione (art.7) da questa escrescenza. Certo per risolvere la cosa ci vorrebbe però uno Stato autenticamente laico, una sinistra e una destra autenticamente liberali. Di tutto questo siamo sfortunatamente sguarniti e ci tocca (ultimi in Europa che nella maggior parte dei Paesi ci sono già e da tempo leggi simili al Ddl Zan, che puniscono l’istigazione all’odio, non la propaganda di idee), assistere a questo teatrino tra cattolici fondamentalisti, fascisti, populisti, falsi laici e veri opportunisti alla vaccinara e soprattutto falsa sinistra che, come fece il cosiddetto socialista Craxi, capo del governo, aggiornò nel 1983 i Patti Lateranensi, rafforzando di fatto l'influenza della Chiesa nei fatti di uno Stato sovrano. Nella stessa occasione, i cosiddetti parlamentari comunisti, su invito di Massimo D'Alema, furono invitati ad andare al mare e a non farsi vedere nel Palazzo in occasione del voto. Cosa ci possiamo dunque aspettare da questo giulivo Paese dove la parola compromesso viene volutamente confusa con compromissione?