Gli americani, nel loro insieme, non hanno nulla di dire e nulla da dare al futuro. È palese una decadenza dell’egemonia unilaterale degli Stati Uniti e un riassestarsi dello scenario mondiale sulla base di un mondo divenuto multilaterale con l’emergere di nuove potenze mondiali. In alte parole, “il sistema politico americano si avvia sempre di più verso il ritorno ad una oligarchia di tipo semi-feudale dominato da una élite finanziaria” (Robert Kaplan) mentre il cosiddetto "sogno americano" rilascia solo scorie e disillusioni. Eppure, vi sono persone, in quello sconfinato Paese, di grandissime capacità e intuizioni ma, nel complesso, non costituiscono una risorsa ma un problema per Gaia e per l'intera umanità. L'Europa, rinunciando al suo ruolo ha permesso agli USA un rilancio dell'imperialismo, energivoro e distruttivo senza aver capito o accettato che un mondo unipolare non esiste più. La Russia? Imperialista che, con la fine (di fatto) del blocco occidentale, dopo 324 anni (lo zar Pietro detto il Grande; il 5 settembre 1698, nel quadro di una generale occidentalizzazione della Russia, emanò una legge nella quale veniva ordinato a tutti di tagliarsi la barba) di inutili tentativi di integrazione con l'Europa (leggi anche la Turchia) e aver messo in sicurezza parte dei suoi confini (leggi Ucraina), si accinge ad abbandonare l'Occidente (la sua cultura, i suoi valori, la sua società) e a volgere lo sguardo verso oriente (India, Cina, ecc.) e l'Africa. Sono da ritenere credibili e preoccupanti sia le minacce di Putin, sia quelle di Biden. Ma facciamo un passo avanti nel ragionamento. Vale la pena precisare infine che il cosiddetto Occidente, luogo dove è cresciuta e sviluppata la cultura, i valori e la società occidentale, che ha imperato per secoli su quasi tutto il pianeta, oggi raggiunge appena 747 milioni di abitanti. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite (con base 2019), è previsto tornare sotto 700 milioni poco dopo il 2050 e via via poi continuare a declinare. La popolazione mondiale invece allo stato è di 7 miliardi e 900 milioni. L'Occidente nel suo complesso, ovvero Europa, Nord America, Australia/Nuova Zelanda e Giappone è destinato a stabilizzarsi. Ha di fatto esaurito la fase di crescita ed è destinato a consolidarsi sotto 1,3 miliardi di abitanti per poi diminuire. Nel frattempo, però entro il 2050, nel resto del Pianeta si aggiungeranno altri 2 miliardi di abitanti per un totale di 9 miliardi e 800 milioni di persone. L'Occidente rappresenterà appena il 13,26%. La storia ci insegna che "le civiltà finiscono e quella cosiddetta occidentale è finita. Ci resta soltanto il dovere di restare in piedi tra le rovine".