Il quadro politico complessivo sembra che si sia abbastanza delineato. Se vincerà la destra, attraverso il governo, gli italiani finalmente potranno fare i conti con il proprio passato: il fascismo e scoprire se la maggior parte del popolo italiano aderisce (consapevolmente o no) a quella ideologia o si sarà concretamente affrancato e accettare fino in fondo il gioco democratico. Come? Se la carta costituzionale nella sua essenza di diritti (declinati oggi nella difesa dell’ambiente, nell’aborto, nel lavoro, nella cultura, nella non violenza in tutte le sue manifestazioni, nella pace, eguaglianza, democrazia, immigrati, ecc.) e di doveri, sarà rispettata, prenderemo atto che si vuole costruire una destra liberale ed europea, in cui il fascismo, nelle sue molteplici declinazioni, è stato effettivamente archiviato. Se, al contrario, il governo si ispirerà ai Vox spagnoli, e/o al governo ungherese e/o a quello polacco sapremo, se tale direzione sarà accettata dal popolo italiano e che quindi la risposta alla domanda iniziale sarà che gli italiani (nella stragrande maggioranza) erano fascisti e lo sono ancora. Questa prospettiva toglierebbe ogni velo di ipocrisia e legittimerebbe gli italiani alla esplicita difesa (con tutti i mezzi) delle istituzioni democratiche; all’archiviazione definitiva di partiti e politicanti fasulli e opportunisti; alla creazione di nuove aggregazioni politiche e sociali avviando un autentico rinnovamento democratico di nuovi partiti politici realmente intenzionati a realizzare la Costituzione in tutte le sue varie espressioni e obiettivi.