Cop27, Sharm el-Sheikh conferenza Onu sul clima Anche la Meloni, senza alcuna credibilità, ha partecipato alla rappresentazione. I politici si giudicano da quello che fanno non da quello che dicono. La Meloni, prima ancora delle decisioni della conferenza sul clima, alle sue determinazioni, alle linee di condotta, ecc., il suo governo ha deciso di: - realizzare rigassificatori, - riaprire con le trivellazioni del gas, - favorire le centrali a carbone, - rallentare se non annullare di fatto la riconversione energetica attraverso le energie rinnovabili. Partecipa alla rappresentazione, pardon al vertice (oggi) dei capi di stato e di governo, il "Summit di attuazione per il clima". I tavoli di discussione riguarderanno 6 argomenti chiave: Transizione giusta, Sicurezza alimentare, Finanza innovativa per il clima e lo sviluppo, Investire sul futuro dell'energia, Sicurezza idrica, Cambiamento climatico e sostenibilità delle comunità vulnerabili. Con le decisioni in materia ambientale ed energetica, già presi il governo italiano, con i primi provvedimenti, dopo aver fatto fare al Paese un triplo salto all'indietro e comportandosi esattamente come la Cina e gli altri Paesi più inquinanti al mondo, che cosa potrà mai dire alla conferenza ONU sul clima? Ecco le sue parole: "L'Italia è fortemente convinta di procedere sulla strada della decarbonizzazione...". Esattamente il contrario di quello che ha già fatto e deciso con i suoi accoliti: in perfetto stile democristiano: Dico una cosa, ne penso una seconda e ne faccio una terza. Recitate le sue battute, la Meloni se ne tornata subito a Roma. La destra è abituata a giocare su più tavoli e a vestire il doppio petto; ma c'è un limite a tutto. Anche alla decenza istituzionale. E la sinistra? Chi?