I progressisti entrano nella lista civica Obiettivo comune, Palazzolo Acreide. La scelta di aderire alla lista civica, ovvero a una lista equidistante dai partiti che ciascun candidato con la sua presenza riproduce, contiene almeno tre aspetti positivi: non caratterizzare lo scontro elettorale imminente tutto su un versante dello schieramento politico; vista la popolarità dei candidati progressisti c’è da ritenere che in caso di vittoria la rappresentanza nel governo locale sarà corposa e importante; in caso di sconfitta invece vi è da supporre una considerevole maggioritaria rappresentanza dei progressisti all’interno dell’opposizione. Da questo punto di vista non ci resta che ringraziare Giordano, Infantino e Guglielmino per la determinazione e la volontà di testimonianza che va sostenuta e incoraggiata. Tanto più che, pare, aspetti sostanziali del programma (che nessuno però ha ancora visto) siano stati fatti propri da Magro & C. Quest’ultimo, occorre darne atto, ha dimostrato la sua buona fede e la volontà del cambiamento. Ma certamente non siamo di fronte a un comitato di liberazione. Tutt’altro! Non possiamo e non dobbiamo dimenticare che questa infelice situazione è frutto di almeno due elementi concatenati: l’enorme debolezza culturale e politica di un gruppo e dei partiti che li rappresentano, che non è saputo andare aldilà dei nomi e indipendentemente da una strategia di cambiamento assolutamente necessario che Palazzolo richiede. Il secondo motivo è dato dalla capacità di corpi estranei sostanzialmente a questo gruppo che sono riusciti a bloccare ogni ipotesi di vero rinnovamento. Primo con la candidatura farlocca di Sigona e, secondo con lo smembramento di un gruppo che aveva come collante non il contenuto ma il contenitore. Adesso tutto è rientrato nella “normalità”. Quella normalità di una comunità che è precipitata nell’ignavia a tutto beneficio di chi non vuole che qualcosa cambi perché, in fondo, tutto va bene.