Abbiamo avuto sempre ragione. La Corte Europea dei diritti umani, ha accolto gran parte delle decine di ricorsi presentati a Strasburgo da residenti e associazioni del territorio circa il reale pericolo per la salute e l'ambiente causato dallo sversamento abusivo dei rifiuti e per la gestione pubblica degli stessi a cominciare dall'inceneritore di Acerra (Berlusconi, Presidente del Consiglio, spacciò l'impianto come una meraviglia di di ultima generazione. La tecnologia Fiat era invece obsoleta e vecchia di oltre quarant'anni, data in bocca al popolo bue campano). Ora l'Italia ha due anni per introdurre misure che risolvano l'emergenza in un territorio dove l'impennata di malattie gravi e decessi è stata confermata anche da studi scientifici ufficiali. La Corte ha riconosciuto un rischio di morte "sufficientemente grave, reale e accertabile", che può essere qualificato come "imminente". In altri termini le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della cosiddetta Terra dei Fuochi, ovvero l'area tra le province di Napoli e Caserta inquinata per decenni da interramento di rifiuti tossici, sversamento abusivo e roghi di immondizia. Abbiamo avuto sempre ragione su questa vicenda che ha legato la camorra, industriali del Nord e campani, politici, funzionari pubblici e colletti bianchi. E' il caso di precisare che già nel 1997 con la collaborazione di Stefano Tonziello e l'ing. Bruno Orrico, avevamo elaborato il Piano Provinciale per lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Caserta, unico atto nella storia unitaria approvato da tutti i comuni di Terra di Lavoro. La Regione, presidente Antonio Rastrelli di Alleanza Nazionale, fece proprio il piano e lo inviò a Bruxelles che lo approvò. Grazie a questo atto la multa giornaliera di circa 85 milioni di lire/giorno, per l'assenza di un piano rifiuti, venne dall'Europa revocata. Ma Rastrelli e tutti quelli che lo seguirono si guardarono bene dall'attuare un piano che avrebbe coniugato efficienza, rispetto ambientale e colpo mortale agli interessi camorristici nel settore. E' così che siamo ancora la Terra dei fuochi, perché i politici campani quanto romani nel loro insieme, rinunciando a definire le priorità territoriali, hanno consentito nei fatti la continuità di una vera e propria strage silenziosa ai danni della popolazione napoletana e casertana, senza che qualcuno pagasse. Ci sarebbe molto da dire ma più da fare. Voglio sottolineare che circa la bonifica dei suoli già il CNR con specifici studi aveva individuato le specie vegetali che potevano naturalmente disinquinare i suoli. Tutto questo aveva alcuni difetti: costava poco e disturbava i manovratori. Ora La Corte Europea di fatto riconoscendo il rischio di morte qualificato come "imminente", ha imposto allo Stato (vi ricordate Berlusconi che impose il segreto di Stato sui rifiuti?), nelle sua varie articolazioni, di informare le popolazioni interessate su quello che è stato fatto e su quello che intende fare per risanare questi martoriati territori, campioni mondiali di produzione di cibo. Dr.agr. Giuseppe Messina, già Assessore all'ambiente Comune di Caserta e Presidente Consorzio CE3 Smaltimento Rifiuti.